sabato 29 marzo 2008

"Elettra, ricordati che di anoressia si muore"
Scusate l'incipit un po' crudo, ma sono state proprio queste parole che mi hanno riportato in carreggiata. Ormai è passato qualche anno, ma dopo alcuni discorsi fatti con gli amici mi sono riaffiorati molti ricordi e mi son detta: perchè non condividerli, magari potrebbero aiutare qualcuno nel momento del bisogno.

Lei non ti chiede il permesso, entra subdolamente nella tua vita e in poco tempo ti trovi risucchia nella sua spirale infernale. Il cibo era diventato la mia ossessione, lui era il mio nemico da distruggere. Come in una vera guerra il digiuno (o quasi) era la mia vittoria, ciò che mi rendeva piena d'orgoglio. Non mi accorgevo che Lei mi stava cambiando, la mia anima si stava dissolvendo e il mio corpo la seguiva diventando sempre più invisibile. Non vivevo più, avevo completamente perso la consapevolezza del mio corpo. Avrei voluto chiedere aiuto, ma Lei mi aveva allontanato da tutti, così urlavo di dolore, rimanendo in silenzio. Lei non è un semplice disturbo dell'alimentazione, la definire piuttosto "la malattia dell'amore", in cui il corpo si fa teatro dell' anima.
BASTA! Volevo tornare a vivere e mai più lasciarmi vivere, volevo tornare ad emozionarmi di fronte a un tramonto o ad un semplice sorriso. Mi sono ribellata e alla fine ho vinto, ho vinto la mia battaglia contro di Lei, ma soprattutto contro quella me che non mi apparteneva. Aver sconfitto l'anoressia ancora oggi mi riempie di orgoglio, difatti il messaggio che vorrebbe passare da questi miei pensieri è che di anoressia ci si ammala, ma si riesce anche a guarire. Ricordate che il vostro aspetto non conta, perchè sarà sempre abitato dai vostri pensieri; la perfezione non esiste, saranno i vostri difetti che vi renderanno unici e speciali agli occhi degli altri.
Vi lascio con consiglio: se lo specchio mente ai vostri occhi, acoltate il vostro cuore...

giovedì 13 marzo 2008

"C'è nessuno...?"

Eccomi qua... ritardataria come sempre, ma grazie all'aiuto di fedeli amici, ce l'ho fatta anche io! Questa nuova esperienza "bloggiana" da una parte mi elettrizza (a ben vedere del mio nome) dall'altra mi spaventa. Ogni volta che premo un tasto su questa benedetta tastiera sento una vocina sotto sotto che mi ripete: "Occhio Ele, tutto quello che scrivi sarà di dominio pubblico!". Spero che andando avanti mi lascerò andare e che ciò che scriverò risulterà interessante o perlomeno divertente. Sapete non vorrei ritrovarmi sola nei meandri del mio blog, gridando, come l'assillante particella di sodio, "C'è nessuno...?" Quindi non fate i preziosi, e venitemi a trovare ogni tanto!